Archivi tag: consulente informatico forense

Bitcoin e Ransomware su RaiUno per “Codice, la vita è digitale”

Giovedì è andata in onda la puntata di “Codice, la vita è digitale” dove ho fornito un piccolo contributo con una breve intervista sul Bitcoin e i Ransomware, accennando ai rischi di truffa e furto di criptomoneta e spiegando come mai c’è stato un calo d’infezioni di ransomware rispetto all’anno scorso, con conseguenti richieste di riscatto in bitcoin per decifrare i dati criptati.

A Codice su Raiuno si parla di Ransomware e riscatti in bitcoin

Durante la mia attività di consulente informatico forense che sempre più spesso riguarda perizie su su criptomonete, bitcoin, ethereum, ICO, Exchange ma anche indagini su ransomware e malware m’imbatto ormai di frequente su in casi di furto, truffe, estorsioni, raggiri che colpiscono sia privati come clienti di exchange o siti d’investimenti fraudolenti ma anche aziende, studi legali, professionisti e qualunque tipo di realtà dove i dati sono un elemento strategico dell’attività lavorativa.

A Raiuno su Codice si parla di Exchange e furti di bitcoin

A parte il mio piccolo intervento su bitcoin e ransomware, la puntata di Codice dal titolo “(S)materializzare lo Spazio” contiene numerosi spunti interessanti ed è interamente visibile su RaiPlay. Grazie a Barbara Carfagna, Massimo Cerofolini, Arturo di Corinto, Federico Pistono e alla regia di Luca Romani la puntata scorre veloce tra servizi in Studio e in esterna, interviste e visite a centri di ricerca e laboratori.

Con l’aiuto di scienziati e ricercatori del MIT di Boston, la migliore università del mondo secondo il QS World University ranking, ed esperti della vicina Università di Harvard, questa puntata di “Codice” approfondisce il tema della blockchain. In studio, Nicola Greco, il giovane italiano che ha raccolto 250 milioni per la sua startup, e David Orban di Singularity University. Arturo Di Corinto in Islanda è entrato in una ‘farm’ dove si producono bitcoin e racconta del recente furto della potenza di calcolo necessaria a produrli. Paolo Dal Checco, in studio, illustra come tutelarsi dai furti “in” e “di” criptovalute, trattando in particolare dei rischi di truffa, raggiro, furto ed estorsione in bitcoin legati non solo ai ransomware ma anche a finti exchange o siti d’investimento fraudolenti. Floriana Bulfon dalla Svezia mostra al pubblico la casa che si riscalda da sola anche d’inverno – la casa passiva e ci parla dell’allarme, sempre in Svezia, che ha costretto il governo a istruire la popolazione su come comportarsi in caso di cyberattack provenienti dalla Russia, dopo la recente fuga dei dati personali degli svedesi nei paesi dell’est che è costata la poltrona a due ministri. Diva Tommei parla della sua lampada che cattura la luce del sole. L’architetto di fama mondiale Carlo Ratti racconta le città come organismi viventi e Valentina Sumini la progettazione, al MIT, della Casa dello Spazio. In studio, Gianluca Dettori che sta per dare vita e finanziare, insieme a Roberto Battiston, capo dell’Agenzia Spaziale Italiana, ad un incubatore di startup per lo Spazio. Lo scienziato di fama mondiale Hiroshi Ishii, del MIT illustra  il superamento degli schermi nel continuo passaggio tra dimensione materiale e immateriale.

OSINT e acquisizione delle prove online

Corso OSINT e acquisizione di fonti di prova online

OSINT e acquisizione delle prove onlineMartedì 5 dicembre 2017 dalle 09:30 alle 18:30 si terrà una giornata di formazione sull’Open Source Intelligence e la raccolta delle prove dalla rete Internet. Il corso OSINT è pensato per Professionisti del settore Informatico, Tecnico, Investigativo e Legale e per chi è interessato ad approfondire le proprie conoscenze sulle procedure teoriche/pratiche di Analisi di informazioni provenienti da Fonti Aperte (OSINT), Acquisizione Forense di Siti e Pagine Web con alcuni cenni – visto il momento particolarmente propizio – sulle Criptovalute, in particolare i Bitcoin e sulle potenzialità investigative offerte anche in tale contesto dalle fonti aperte e pubbliche.

Lo scopo del corso è quello di fornire delle solide fondamenta della disciplina nota come OSINT (Open Source INTelligence) con alcune indicazioni teoriche e pratiche atte a supportare i partecipanti nella raccolta d’informazioni dalla rete. Il passaggio successivo è la corretta modalità di acquisizione delle Fonti di Prova reperite Online proprio grazie alle metodologie e strumenti OSINT illustrati nel corso. Infine, verranno fatti alcuni cenni alla bitcoin forensics, disciplina in continua trasformazione e divenire che permette di eseguire attività di bitcoin intelligence basata sulle informazioni che il protocollo Bitcoin presenta pubblicamente.

Durante il corso i partecipanti apprenderanno tecniche e strumenti di ricerca d’informazioni da fonti aperte, alcuni cenni sui Bitcoin e su come si possono eseguire attività investigative sulle criptovalute e diverse tecniche e strumenti/servizi per raccogliere prove dal web a fini legali per utilizzo in Tribunale.

Il corso OSINT verrà organizzato in un ambiente che agevola l’interazione tra i partecipanti e il contatto con il docente, una sorta di digital forensics café dove il confronto e il dialogo saranno privilegiati rispetto alle tradizionali attività di docenza frontale.

Il programma del corso su OSINT e acquisizione delle prove online è il seguente:

  • Introduzione all’OSINT;
  • Le basi del web e dei motori di ricerca;
  • Metodologie e strumenti principali di ricerca;
  • OSINT su siti web;
  • Ricerche su profili e social network;
  • Analisi di indirizzi di posta e numeri di telefono;
  • Le basi dell’informatica forense;
  • Principi di acquisizione delle evidenze digitali;
  • La raccolta di prove dal web a uso legale per fini giudiziari;
  • Strumenti e metodologie di acquisizione forense di pagine web e siti Internet;
  • Raccolta di contenuti dinamici o protetti da autenticazione;
  • Cristallizzazione, catena di conservazione e verifica della prova online;

Gli allievi sono invitati a portare con sé un notebook per poter eseguire alcune prove pratiche e prendere appunti, l’aula sarà dotata di connettività wifi per permettere a tutti di navigare sul web, scaricare software che verranno utilizzati per l’OSINT e testare i servizi che verranno illustrati durante il corso.

I destinatari del corso OSINT sono prevalentemente coloro che ricoprono la figura di Consulente Informatico Forense, Investigatore Privato, Avvocato ma anche Forze dell’Ordine, CTU, CTP, CT PM, Responsabili dei Sistemi Informativi, Responsabili di Sistemi di Pagamento, Responsabili di Progetti Internet/Intranet, Responsabili E-Commerce, Sistemisti e operatori del settore ICT, Studi d’Ingegneria Forense, Responsabili della Sicurezza Informatica, Responsabili EDP e CED, Responsabili di Rete, Amministratori di Rete, Responsabili di Siti Web, Studenti Universitari, Consulenti Tecnici, appassionati di Cyber Crime e Cyber Security, Consulenti Informatici e Giornalisti.

Il corso si terrà Brescia, in Via Cefalonia 70, presso lo Studio Ingegneria Informatica Forense dell’Ing. Michele Vitiello.

Per informazioni e iscrizioni, s’invita gli interessati a utilizzare la pagina Eventbrite realizzata per l’evento.

Come raccogliere le prove di una diffamazione su Facebook

Come raccogliere le prove in caso di diffamazione via Facebook?

La diffamazione via Facebook e siti web è diventata ormai una pratica spiacevolmente diffusa: sentendosi al sicuro dietro alla tastiera, le persone tendono a scrivere insulti e ingiurie anche a volte piuttosto pesanti nei confronti di politici, personaggi pubblici, ma anche perfetti sconosciuti.

Nella speranza che non accada mai, conviene comunque prepararsi e sapere cosa fare in caso di diffamazione via Facebook, ma anche su siti web, forum o social network come Twitter, Linkedin, Google Plus o chat di gruppo su Facebook Messenger.

Se siete vittima di diffamazione mezzo Internet e avete la possibilità di contattare un consulente informatico esperto in informatica forense, richiedete una perizia per diffamazione via Facebook, su siti web o social network che includa la fase di acquisizione delle prove informatiche, certificazione dell’integrità dei dati raccolti oltre che la stesura di una relazione tecnica che possa diventare Consulenza Tecnica di Parte da allegare a eventuale denuncia/querela per diffamazione.

Nell’immediatezza, appena vi rendete conto di essere stati diffamati su Facebook, potete procedere con alcuni accorgimenti che possono servire a raccogliere le prove digitali nel caso in cui il diffamatore rimuova i messaggi o i post diffamanti. La raccolta delle prove della diffamazione mezzo Internet (considerata ormai a tutti gli effetti una diffamazione a mezzo stampa) è una fase delicata della perizia informatica che dovrebbe essere gestita da un perito informatico, potete però autonomamente seguire queste indicazioni che illustrano come raccogliere le prove della diffamazione.

La stampa in PDF o su carta può essere utilizzata come prova?

Evitate di procedere alla stampa in PDF o su cartaceo dei messaggi diffamatori: le stampe o screenshot difficilmente vengono ammesse in Tribunale come prova perché non godono dell’integrità delle prove informatiche raccolte con strumentazione adeguata e metodi scientifici.

Anche la fotografia dello schermo del PC non ha pienamente valore legale o meglio, può facilmente essere contestata dalla controparte, poiché per quanto possa avere una storicità temporale (i cellulari si sincronizzano automaticamente con l’ora esatta e salvano le immagini in modo incrementale) ritrae qualcosa che può facilmente essere artefatto (lo schermo).

La stampa del profilo Facebook certificata da un Notaio o da un Pubblico Ufficiale è certamente un’alternativa migliore ma può non essere sufficiente a identificare il proprietario del profilo o della pagina Face Book utilizzata per la diffamazione, poiché è necessario acquisire anche ulteriori dati come il codice identificativo univoco che permette di ritrovare il profilo o la pagina diffamatoria anche in caso di cambio del nome o dell’indirizzo.

Come identificare il profilo, pagina o gruppo Facebook con contenuti diffamatori?

Per quanto sia importante, non è sufficiente prendere nota del nome del profilo o della pagina, neanche copiando la URL, cioè l’indirizzo che compare nella barra degli indirizzi del browser come Internet Explorer, Mozilla Firefox, Google Chrome o Apple Safari.

Dove trovare indirizzo URL di pagina o profilo Facebook per denunciare una diffamazione

Per poter eseguire una Perizia Informatica su un profilo, pagina o gruppo Facebook è necessario, in realtà, identificare il codice ID che lo identifica univicamente. Il nome del profilo infatti può essere modificato dal proprietario, così come l’indirizzo che compare nella barra delle URL del browser.

Per individuare il codice ID del profilo o della pagina da cui proviene la diffamazione, è possibile utilizzare un sito come Find My FB ID, incollando l’indirizzo del profilo o della pagina nel campo di testo e premendo il pulsante “Find numeric ID”.

Come trovare ID di una pagina o profilo Facebook per denunciare una diffamazione

Una volta inserito l’indirizzo del profilo o della pagina Facebook dove è presente la diffamazione, si otterrà un numero da ricopiare o stampare, per “congelare” l’identificativo univoco che permetterà di ritrovare il profilo o pagina anche in caso di cambio nome o URL e all’Autorità Giudiziaria di richiedere a Facebook eventuali file di log o contenuti diffamatori. La raccolta delle prove per uso legale in caso di diffamazione su Facebook, partendo dal codice ID del profilo o della pagina, è molto più efficace.

Se non è possibile utilizzare i siti online che identificano il Facebook ID, è consigliabile salvare la pagina Facebook o il profilo su cui è stata rilevata la diffamazione cliccando su “Salva con nome” nel browser utilizzato per la navigazione su web. All’interno del codice della pagina, si troveranno due voci che contengono i codici ID ricercati: “pageID” (per le pagine Facebook) e “profile_id” (per i profili).

Per verificare di aver copiato il codice profilo, gruppo Facebook o pagina corretto, potete digitare il seguente indirizzo, nel quale inserirete il codice appena trovato (sostituirete il codice in grassetto nell’esempio con quello che avrete trovato) e si aprirà il profilo, la pagina o il gruppo identificato:

www.facebook.com/1570102506561136

Come trovare il riferimento univoco del post o del commento diffamatorio?

Una volta stabilito l’ User ID del proprietario del profilo da cui è avvenuta la diffamazione o il Page ID della pagina che contiene il testo diffamatorio, cerchiamo di “congelare” anche il post o il commento stesso per utilizzarlo poi come prova informatica della diffamazione e permettere ai consulenti informatici forensi che verranno ingaggiati di realizzare una perizia informatica. E’ un po’ come prendere la targa di un’auto e magari il modello e marca per segnalarla alle Autorità, una lettura corretta permette d’incrociare i dati e identificare in modo univoco l’intestatario.

Se siete sulla pagina o sul profilo che vi ha diffamato, identificate il post su cui è contenuta la diffamazione da utilizzare come prova in Tribunale e cliccate sulla data sotto il nome del profilo o della pagina, data che potrà essere indicata come “30 luglio alle ore 9:34” ma anche “Due ore fa” o “Ieri alle 09:34”, in base a quando visionate il post.

Come identificare l'ID del post Facebook come prova di una diffamazione online

Tale data contiene un link all’indirizzo o URL che identifica il post stesso, che si aprirà nel browser. Copiate l’indirizzo che compare nel browser, che sarà del tipo seguente:

www.facebook.com/nome.profilo/posts/10213357451991856

Per identificare un commento specifico per “congelarlo” come prova di una diffamazione, così da poter poi redigere una perizia informatica che ne documenti in modo oggettivo il contenuto, andrà fatta una cosa simile, cliccando però questa volta sulla data e ora sotto il commento stesso, dopo il link “Mi Piace”.

Identificare il commento Facebook come prova della diffamazione subita

Anche in questo caso otterrete l’apertura del post in una nuova pagina con il commento in evidenza e dovrete copiare l’indirizzo che compare nella barra delle URL del browser, che sarà del tipo seguente (potete omettere eventuali codici presenti dopo il “comment_id”:

www.facebook.com/nome.profilo/posts/10213357451991856?comment_id=10213357955884453

Notate i due codici evidenziati in grassetto, il primo è il codice ID del post, mentre il secondo è il “comment_id”, cioè l’identificativo univoco del commento diffamatorio che potrete utilizzare per chiedere un risarcimento o sporgere denuncia/querela in Questura, in Tribunale o alla Polizia Postale.

Se la diffamazione avviene tramite commenti in un post prontamente rimossi?

Nel caso in cui la diffamazione su Facebook prosegua con ulteriori messaggi e insulti un un thread o in un post, specie se poi prontamente rimossi, consigliamo di attivare l’impostazione su Facebook che permette di “seguire un post” così da ricevere una mail a ogni aggiornamento.

Attivare le notifiche su Facebook per un post diffamatorioPer attivare le notifiche su un post diffamatorio di Facebook, cliccare sulla freccia con punta in basso posizionata in alto a destra nel post e poi sulla voce di menù “Attiva le notifiche per questo post”. Si riceveranno così email a ogni nuovo commento al post, che potranno essere utilizzate dal perito informatico per certificare o rintracciare i commenti anche nel caso in cui – come spesso accade – dovessero essere rimossi poco dopo la pubblicazione.

Ovviamente le email devono essere mantenute nella casella di posta e non cancellate, così da permettere successivamente una perizia sulla posta elettronica che ne certifichi l’originalità e la presenza sul server per un utilizzo in Tribunale, perizia che può essere anche asseverata e giurata dal perito informatico in Tribunale.

Come si fa a “congelare” una prova informatica di diffamazione su Facebook?

Come già anticipato sopra, è consigliabile assegnare l’incarico di perizia informatica a un consulente tecnico esperto in informatica forense, che sia in grado di eseguire una copia autenticata di un profilo o di una pagina Facebook contenente messaggi diffamatori. Il motivo è che la perizia per diffamazione deve essere eseguita seguendo metodi scientifici ormai consolidati e, inoltre, il perito informatico potrà eventualmente essere poichiamato a testimoniare in Tribunale in qualità di testimone o Consulente Tecnico di Parte. E’ infatti preferibile che a presenziare in Tribunale, come consulente tecnico forense o testimone, sia un terzo, che abbia competenze e svolga perizie informatiche di professione.

E’ però possibile (anche per premunirsi in caso di cancellazione) cominciare la fase di “cristallizzazione” utilizzando alcuni accorgimenti, come ad esempio il software gratuito FAW (Forensic Acquisition of Websites) che permette di acquisire in maniera forense pagine web o profili di social network con alcune garanzie sull’originalità del dato acquisito.

Acquisizione forense di profili e pagine Facebook con FAW

Esistono poi servizi web che permettono di scaricare una copia autentica di pagine o post Facebook a patto che questi siano pubblici e non privati. Consigliamo ad esempio Perma.cc o Archive.is che, per quanto non sostituiscano in alcun modo la perizia informatica o l’acquisizione forense di siti web, permettono di creare una copia di una pagina Internet su un server terzo, realizzata da un ente terzo, attività strategica in particolare nel caso in cui i messaggi diffamatori vengano modificati o rimossi.

Perma.cc offre 10 acquisizioni gratuite al mese per ogni account registrato e ha il vantaggio che è possibile acquisire una pagina creandone una “copia” che poi può essere resa privata, così da evitare che venga trovata tramite ricerche su web. Una volta registrati e creata la copia certificata della pagina web, ricordarsi di modificarne le proprietà rendendola “privata”, così da non renderla accessibile a Google ma poterla fornire poi al perito informatico nominato per la perizia sulla diffamazione a mezzo stampa o internet via Facebook.

Archive.is non richiede registrazione ma va tenuto presente che qualunque cosa gli si faccia acquisire, verrà pubblicata su Internet e farà parte dei risultati di ricerca di Google e dei vari motori: un messaggio diffamatorio su Facebook, quindi, sarà poi presente due volte, una su Facebook e una su Archive.is.

Ovviamente qualunque servizio si utilizzi, è necessario conservare il codice della copia che è stata generata, per poterlo fornire al consulente informatico forense che verrà nominato per la fase di perizia, che potrà essere anche giurata e asseverata in Tribunale per rafforzarne il contenuto.

Informatica forense e giuridica in pillole con “IISFA for you”

L’associazione IISFA propone, attraverso il suo Presidente Gerardo Costabile, la nuova rubrica “IISFA For You” con video su Youtube di 10 minuti incentrati su diverse tematiche dell’informatica forense, approfondite da consulenti tecnici e giuristi. Le pillole saranno scelte tra tematiche d’interesse per chi svolte la professione di Consulente Informatico Forense o di Avvocato, con preferenza per gli argomenti legati alle perizie informatiche e alle consulenze tecniche o legali.

Canale Youtube "IISFA For You"

Il canale video su Youtube “IISFA for you: 10 minuti con il Presidente” raccoglierà interviste di 10 minuti realizzate dal Presidente IISFA Gerardo Costabile, tramite videochiamata Skype registrata, agli addetti ai lavori su varie tematiche dell’informatica giuridica e forense. Per chi fosse interessato a particolari tematiche – focalizzate se possibile nell’ambito della sicurezza informatica, digital forensics, informatica giuridica, informatica forense, indagini digitali – eventuali suggerimenti possono essere inviati via mail al Presidente Gerardo Costabile scrivendo all’indirizzo mail [email protected].

Interviste per IISFA For Your del Presidente Gerardo Costabile

I primi due numeri della rubrica con le interviste realizzate dal Presidente Gerardo Costabile sono già stati pubblicati e disponibili per tutti sul canale Youtube “IISFA for you” a questo indirizzo.

La prima intervista riguarda i controlli difensivi del datore di lavoro a tutela del suo patrimonio aziendale, in particolare nei confronti del lavoratore dipendente, dove l’intervistato Avv. Antonino Attanasio illustra potenzialità e limiti delle indagini e controlli difensivi del datore di lavoro sui dispositivi del lavoratore dipendente o ex dipendente.

La seconda intervista contiene un approfondimento sul Bitcoin e le problematiche legate alle indagini digitali su indirizzi, wallet e transazioni, con alcuni cenni al sequestro di bitcoin e criptovalute, dove lo scrivente Paolo Dal Checco introduce i concetti chiave delle monete matematiche e lo scenario delle indagini sul bitcoin che culminano poi, talvolta, nel sequestro delle monete elettroniche.

Per chi ancora non la conoscesse, IISFA è una associazione no profit d’Informatica Forense, nata nel 2007 in Italia, che raccoglie diverse centinaia di soci tra Consulenti Tecnici Forensi, Giuristi, appartenenti alle Forze dell’Ordine o Autorità Giudiziaria, studenti e appassionati della materia con finalità di divulgazione e condivisione della conoscenza. Di recente si è formato il nuovo direttivo IISFA che conferma Gerardo Costabile come presidente dell’Associazione, Giuseppe Mazzaraco come vice presidente, Selene Giupponi come segretario generale, Francesco Scarpa come tesoriere e quattro ulteriori membri del direttivo (Antonino Attanasio, Stefano Aterno, Mario Ianulardo e Davide D’Agostino) che si occupano di diverse attività associative, dalla redazione del memberbook agli ottimi e gratuiti eventi formativi che ogni anno l’associazione offre a soci e non soci.

 

Convegno su Informatica Forense organizzato da ONIF a Roma

Convegno ONIF sull’Informatica Forense

Giovedì 16 maggio 2017, presso la Camera dei Deputati, Sala Salvadori, via Uffici del Vicario, 21 a Roma si terrà la conferenza organizzata dall’Osservatorio Nazionale per l’Informatica Forense intitolato “L’irrinunciabile valorizzazione dell’informatica forense e delle competenze dei consulenti“.

Convegno su Informatica Forense organizzato da ONIF a Roma

L’evento, gratuito e aperto a tutti, sarà focalizzato sull’informatica forense e sulla figura professionale del Consulente Informatico Forense, con interventi di valore che affronteranno la questione della valorizzazione della professione del Perito Informatico da diversi punti di vista.

Iscrizioni

La prenotazione è obbligatoria e, per i non iscritti all’Ordine, può essere fatta tramite la piattaforma EventBrite. L’aula presso la Camera dei Deputati dispone di un’ottantina di posti, quindi consigliamo a coloro i quali dovessero essere interessati all’evento sull’Informatica Forense di registrarsi il prima possibile.

Rilascio crediti CFP e Attestato di Partecipazione

L’attestato di partecipazione al seminario per gli iscritti all’Ordine degli Ingegneri, previo controllo delle firme di ingresso e di uscita all’evento, dovrà essere custodito dal discente ai sensi dell’art. 10 del Regolamento per l’Aggiornamento delle Competenze Professionali, sarà disponibile per il ritiro in originale presso l’Ordine nei giorni successivi allo svolgimento. La partecipazione al seminario rilascia n. 3 CFP, ai fini dell’aggiornamento delle competenze professionali ex DPR 137/2012 e successivo regolamento approvato dal Ministero della Giustizia . I 3 CFP saranno riconosciuti unicamente con la partecipazione all’intera durata dell’evento.

L’Osservatorio Nazionale d’Informatica Forense

L’Osservatorio Nazionale Informatica Forense (ONIF) nasce nel 2015 da un gruppo di professionisti che si occupano di informatica forense come attività prevalente al fine di promuovere a livello nazionale il riconoscimento della disciplina e della figura dell’informatico forense.

A fronte di un paese che sempre più spesso è bersaglio di situazioni critiche in ambito cybersecurity e di un numero di processi che vede sempre più presenti prove in formato digitale, si assiste spesso al ricorso a professionisti la cui qualificazione non è riconosciuta secondo modelli condivisi, e retribuiti con regole e importi di quasi 40 anni fa. In assenza di interventi legislativi o di altra natura, capita anche di osservare come –per le ragioni precedenti- le risorse migliori rinuncino a prestare servizio nei confronti di Pubblici Ministeri e Giudici, con un potenziale danno al sistema Giustizia.

Programma della Conferenza ONIF

Locandina della conferenza ONIF sull'Informatica ForenseIl programma della conferenza sull’informatica Forense, organizzato dall’associazione senza fini di lucro ONIF, è il seguente, disponibile anche nella locandina dell’evento scaricabile in formato PDF cliccando sull’immagine qui a fianco.

Ore 10:00: Introduzione ai lavori e saluti iniziali. Dott. Ing. Carla Cappiello Presidente Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Dott.ssa Immacolata Giuliani Moderatore: Dott.ssa Alessandra Viero Giornalista e conduttrice TV

Ore 10:15: Presentazione associazione ONIF e della survey 2015 sulla professione di informatico forense – Ing. Paolo Reale, Presidente ONIF, Presidente commissione informatica dell’Ordine Ingegneri di Roma

L’intervento dell’Ing. Paolo Reale intende presentare l’associazione e una survey sullo stato dell’arte e sulla percezione della figura del consulente informatico forense.

Ore 10:40: Informatica forense come scienza forense  – Dott. Nanni Bassetti Fondatore progetto CAINE Consulente di informatica forense

Ore 11:05: L’informatica forense nel sistema giudiziario: necessità di un cambio di prospettiva – Dott. Alessandro Borra, Socio fondatore ONIF

Gli interventi del D0tt. Nanni Bassetti e del Dott. Alessandro Borra intendono illustrare le caratteristiche della scienza forense e sottolineare le criticità attualmente esistenti nei rapporti tra Giustizia e consulente tecnico forense e perito informatico nel settore penale, nel quale si assiste al coinvolgimento di ausiliari non qualificati – con tutte le conseguenze che ne derivano – e a modalità di remunerazione degli incarichi inaccettabili e anacronistici alla luce di tutte le considerazioni esposte anche negli interventi precedenti.

Ore 11:30 – 17:20: Il modello olandese: NRGD (Netherlands Register of Court Experts) – Dott. Mattia Epifani Ricercatore presso ITTIG (CNR), Consulente di Informatica Forense

L’intervento del Dott. Mattia Epifani intende presentare il modello olandese del NRGD (Netherlands Register of Court Experts), ovvero un registro nazionale degli esperti in diverse discipline forensi (DNA, psicologia e psichiatria forense, calligrafia, balistica, droghe e tossicologia, digital forensics, ecc.) regolamentato dal “Dutch Experts in Criminal Cases Act” emanato nel 2009 e in vigore dal 1 gennaio 2010. L’intervento ha l’obiettivo di presentare il modello con un particolare focus sulla digital forensics, di recente aggiunta alle materie coperte dal registro.

Ore 11:55: Il riconoscimento delle competenze del tecnico forense nel processo penale –  Gen. Umberto Rapetto, già Comandante del Gruppo Anticrimine Tecnologico della Guardia di Finanza, giornalista e scrittore

Ore 12:20: I progetti di legge in discussione e il ruolo della Commissione Giustizia On. Avv. Giuseppe Beretta Membro della Commissione Giustizia della Camera e già sottosegretario di Stato alla Giustizia

Ore 12:50 Dibattito e Tavola rotonda

Ore 13:30 Termine lavori