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Corso OSINT Interforze per FFOO e FFAA – Lab4Int

A pochi giorni dall’apertura, è stato raggiunto il numero massimo d’iscrizioni per il Corso OSINT Interforze di I livello organizzato dall’Associazione Lab4Int, 6 giornate di formazione riservata a FF.OO. e FF.AA. con l’obiettivo di fornire le conoscenze necessarie per la ricerca e la gestione delle informazioni provenienti dalle fonti aperte e delle evidenze digitali presenti nei diversi contesti operativi fin dalla loro individuazione.

Corso OSINT Interforze

Il corso OSINT sulle tecniche di Open Source Intelligence – che si terrà online dal 5 novembre 2020 al 28 gennaio 2021 – prevede parti teoriche ed esercitazioni pratiche per l’utilizzo di software gratuito di ricerca e acquisizione forense di prove digitali ottenute tramite fonti aperte.

Le lezioni sull’OSINT – Open Source Intelligence – si svolgeranno online su piattaforma opensource Jitsi gestita su server dedicato dell’Associazione Lab4Int, che permette – oltre all’interazione audio video tra tutti i partecipanti – anche la condivisione del proprio schermo in modo da seguire passo passo i partecipanti al corso.

I docenti del corso OSINT sulle fonti aperte e le indagini online sono il Dr. Giuseppe Testaì, il Dr. Pier Luca Toselli, il Dr. Paolo Dal Checco, il Sig. Antonio Broi, il Sig. Daniele Pricchiazzi e il Sig. Simone Bonifazi.

Corso OSINT di I Livello organizzato da Lab4Int

Il programma del corso con laboratorio OSINT sulle ricerche online è il seguente ed è scaricabile anche tramite brochure PDF dal seguente link:

  1. Intro – La rete internet ed i Big data
  2. OSInt e le sue varianti
  3. OSInt and Law Enforcement
  4. OSInt con tool Open Source Linux
  5. Riconoscimento di oggetti e facciale con SO Open Source Linux
  6. Social network ed social network intelligence
  7. OSInt da browser Firefox per GdF proxy dedicato
  8. Programmazione con Python per la creazione tools OSInt Home Made
  9. Salvataggio chat e pagine Social Network con strumenti Open Source Linux
  10. OSInt come strumento di indagine patrimoniale
  11. Acquisizione forense della prova informatica da web ottenuta tramite OSInt
  12. OSInt su Wallet, transazioni e criptomonete
  13. Introduzione a reti anonime, dark web e deep web
  14. Information Gathering
  15. Validazione dei dati da fonti aperte con dati da Archivi di Stato
  16. Modalità pratiche: sicurezza, anonimato, privacy
  17. Cyber Threat Intelligence
  18. Casi Pratici di Open Source Intelligence

Alla luce del fatto che i posti allocati per il corso sono esauriti in pochi giorni, l’Associazione sta pianificando di riorganizzare una nuova edizione del Corso OSINT per il 2021, verranno pubblicate informazioni sulle nuovi lezioni sull’Open Source Intelligence sulsito Lab4Int.

I reati informatici e tramite internet: le best practice in materia d’Informatica Forense

Venerdì 30 ottobre 2020 si terrà la lezione sui reati informatici e tramite internet parte del V Corso 2019-2020 Biennale di Alta Formazione Specialistica dell’Avvocato Penalista dell’unione Delle Camere Penali Italiane (UCPI) durante la quale sarò relatore insieme agli Avv.ti Luca Lupària e Carlo Blengino, con moderazione dell’Avv. Paola Rubini.

UCPI - I reati informatici e tramite internet, Le best practices in materia d’Informatica Forense

Gli interventi dei legali Avv.to Blengino e Lupària verteranno sugli aspetti sostanziali dei reati informatici con focus su alcuni reati specifici e questioni di merito, con approfondimenti sulle profili processuali e di scenario dei reati informatici.

Il mio intervento all’interno del Seminario UCPI verterà sulle best practice in materia d’informatica Forense con particolare riguardo all’acquisizione forense delle prove digitali. Durante la lezione mostrerò quali sono i princìpi, le metodologie e gli strumenti utilizzati nel corso delle perizie informatiche svolte dal consulente informatico forense per cristallizzare le prove informatiche a fini legali, così da permettere ad Avvocati e Studi Legali di produrre querele, memorie, ricorsi, repliche in ambito penale e civile basate su evidenze informatiche solide e incontestabili.

Verranno analizzate le varie casistiche in cui si rivela necessaria e strategica un’attività di copia conforme certificata di dati a fini probatori, per utilizzo in Tribunale, con redazione di un verbale di copia forense e una perizia informatica a corredo. Si partirà dalle copie forensi di hard disk, pendrive, dischi esterni o memorie di massa, mostrando come tramite l’utilizzo di software e live CD (es. Tsurugi, DEFT, Caine, Paladin, Raptor, etc…) e di strumenti (Falcon, Tableau, Ditto, etc…) è possibile produrre copie o immagini forensi del contenuto di un supporto di memorizzazione.

Si passerà poi all’esame delle modalità e strumenti utilizzati per cristallizzare prove su smartphone, cellulari, dispositivi mobili fino ad arrivare alla IoT Forensics e all’acquisizione forense di dispositivi IoT. Vedremo come produrre in Giudizio conversazioni e chat Whatsapp, Facebook Messenger, Telegram ma anche SMS, email, foto o video contenuti su smartphone e tablet. Sempre legati al mondo dei telefoni e smartphone, verranno presentate le questioni relative all’acquisizione di tabulati, delle telefonate, degli SMS, della navigazione su Internet ma anche dell’utilizzo delle App, mostrando come spesso vengono richiesti tabulati di Whatsapp, Facebook Messenger, Instagram, Twitter, Instagram utilizzati per comunicare via chat ma che lasciano evidenze in ambiti diversi, talvolta sullo smartphone, talvolta direttamente sul profilo.

Non sempre i dati si trovano su PC o smartphone, sempre più spesso si localizzano infatti su cloud, VPS o su server di posta elettronica: verranno quindi presentate alcune modalità e tool con i quali il perito informatico può fotografare in maniera forense le informazioni presenti sul cloud come Dropbox, Google Drive, iCloud, etc… o salvare come prova messaggi di email e posta elettronica o PEC a fini probatori per uso in Tribunale. Sempre più spesso infatti vengono richieste perizie e analisi forensi su email, posta elettronica, PEC, sia in termini di contenuto e verifica di eventuali manipolazioni, sia in termini di log, tabulati e utilizzo delle caselle di posta.

Infine, si proseguirà con un approfondimento sulle modalità e gli strumenti con i quali è possibile svolgere acquisizioni forensi di prove digitali di pagine e siti web per utilizzo in Tribunale. La produzione in Tribunale di prove online è un argomento sempre più frequente, poiché buona parte delle nostre vite si è spostata sul web, su Facebook, Instagram, Linkedin, Twitter, sui social network o siti web. Nasce quindi l’esigenza di salvare una copia “autenticata” di un sito web o di sue pagine, così come di profili Facebook, post o commenti.

Webinar IISFA sull’acquisizione delle fonti di prova online

Oggi ho tenuto un breve seminario online per l’Associazione IISFA – di cui sono socio e in passato sono stato membro del Direttivo – sulle modalità e strumenti di acquisizione forense di fonti di prova online. Il webinar ha riguardato principalmente le modalità di cristallizzazione e copia conforme a fini probatori di siti e pagine web utilizzate in ambito d’informatica forense per certificare la presenza online di pagine o siti web da utilizzare come prova in Tribunale a fini giudiziari.

La clonazione di siti web o di pagine prese da Internet a uso legale, ma anche di profili Facebook, Linkedin, Twitter, Instagram oltre che di chat, gruppi, canali o bot di applicazioni di messaggistica come Telegram, Whatsapp o Signal è ormai diventata un presupposto fondamentale per poter tutelare i propri diritti in sede penale o civile, ma anche stragiudiziale. Le prove ricavate da screenshot, stampe o salvataggi di pagine o siti possono essere facilmente contestate tramite i princìpi d’informatica forense, mentre se sono ricavate tramite apposite modalità, tecnologie e strumenti oltre a essere accompagnate da perizia informatica possono rappresentare un solido elemento su cui costruire una querela, una difesa, una causa civile o supportare accuse che poi possono sfociare in procedimenti penali. Il tutto partendo da una corretta e completa acquisizione forense di prove online.

Seminario IISFA su acquisizione forense di siti web e prove online

Durante il seminario IISFA sulla raccolta di prove online a uso legale tramite tecniche d’informatica forense ho presentato le basi sulle quali si costruisce un’acquisizione forense di un sito web e la cristallizzazione probatoria di una pagina web, descrivendo i princìpi che permettono alla copia di essere il più conforme possibile all’originale, conservarne nel tempo in modo statico il contenuto e garantirne l’esistenza in un dato periodo temporale. La copia forense di una pagina web o di un sito web, ma anche la clonazione di un profilo o pagina Facebook a fini probatori deve essere resistente a contestazioni, disconoscimento o accuse di plagio, falso, manipolazione o carenza di scientificità che con una strumentazione e metodologia adeguata possono essere fugate dimostrando invece l’attendibilità e scientificità delle operazioni svolte e quindi l’effettiva esistenza del contenuto di cui si certifica in sostanza la presenza online.

Il webinar IISFA sull’acquisizione forense e il salvataggio come prova digitale informatica dei siti web, dei profili, pagine o post Facebook è visionabile sul canale Youtube dell’associazione IISFA. Gli strumenti e i servizi citati all’interno della presentazione sono in parte gratuiti e in parte commerciali: chi fosse interessato a sperimentarli può scaricare e utilizzare liberamente quelli gratuiti mentre spesso per i tool commerciali e talvolta anche per i servizi online sono disponibili versioni di prova con le quali fare pratica e valutarne il funzionamento. Altra fonte utile per eseguire raffronti sono i documenti che i produttori pubblicano sui loro siti, sui social network, accompagnati spesso da video di presentazione, esempi di acquisizione forense e manualistica in pdf o html.

Le slide del webinar IISFA sull’acquisizione delle prove online sono scaricabili dal link pubblicato sotto l’immagine al centro della pagina.

Corso di Perfezionamento LegalTech per Università di Milano

Vista la problematica legata al COVID-19 e al conseguente DPCM, la docenza che avrò il piacere di tenere per il corso “Legal Tech, Coding for Lawyers, AI e Blockchain Legal Issues”, coordinato dal Prof. Giovanni Ziccardi per l’Università di Milano, si terrà in aula virtuale al posto della solita sede presso il Settore Didattico di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano in via Festa del Perdono 7.

Il corso LegalTech è finalizzato a fornire ai partecipanti le chiavi di comprensione della natura e delle caratteristiche di alcuni aspetti essenziali della società tecnologica che ci circonda, con particolare riferimento alle basi di programmazione, alla decostruzione e analisi accurata di alcuni fenomeni tecnologici, che stanno mutando, come l’intelligenza artificiale, la blockchain, l’analisi del rischio, il marketing e il Legal Design. Il cuore degli obiettivi formativi del corso è legato al settore del cosiddetto “Legal Tech”, ossia l’uso avanzato delle tecnologie in un’ottica di trasformazione e rinnovamento della professione legale, in vista di un miglioramento dell’efficienza, con particolare attenzione agli aspetti etici e di responsabilità professionale.

Corso LegalTech Università di Milano - Prof. Ziccardi

La prima lezione, del 30 marzo, sarà dedicata a una introduzione alla digital forensics, con particolare attenzione alle modalità con le quali le attività di perizia informatica vengono svolte da remoto in tempo di coronavirus, con limiti alla mobilità e al contatto personale. Verranno presentate modalità e strumenti tradizionali di copia e acquisizione forense delle prove, siano esse online, su disco, PC, smarthphone, rete, siti web, email o social network aggiornandole in base ai vincoli imposti dal DPCM sul Coronavirus, che restringe le possibilità di spostamento e contatto diretto con i dispositivi oggetto di duplicazione e analisi forense.

La seconda lezione, che si terrà il 27 aprile, sarà invece dedicata alle attività di blockchain intelligence e forensics, con particolare attenzione alle operazioni di sequestro di cripotomonete e bitcoin. Si parlerà d’indirizzi, chiavi private, wallet, transazioni, chiavi pubbliche, wallet software e hardware, generatori/seed/master key, mnemonic e come possono essere coinvolti in attività di sequestro e confisca di cryptocurrency. L’argomento del sequestro e confisca di bitcoin e monete matematiche richiede la comprensione di concetti base legati alla sicurezza del protocollo e delle chiavi, che sono la base per generare trasferimenti di moneta richiesti da eventuali istanze di sequestro.

Per informazioni sul corso di perfezionamento “Legal tech, coding for lawyers, artificial intelligence and blockchain legal issues. decostruire e comprendere le nuove tecnologie nella professione legale” e aggiornamenti su iscrizione, ammissione, graduatorie e immatricolazione consiglio la consultazione della pagina ufficiale del corso presso l’Università Statale di Milano.

Convegno sullo strumento informatico quale mezzo per la commissione del reato a Torino

Giovedì 21 novembre 2019, dalle ore 14.30 alle ore 17.30, nella Maxi Aula 2 – ingresso 15 – seminterrato – presso il Palazzo di Giustizia C.so Vittorio Emanuele II, 130 a Torino si terrà la conferenza dal titolo “Lo strumento informatico quale mezzo per la commissione del reato“. Il convegno è finalizzato all’esame degli strumenti informatici maggiormente utilizzati per commettere reati “comuni” ed a comprendere quali siano i mezzi di indagine, a disposizione degli inquirenti e della difesa, utili alla ricerca della prova e all’acquisizione forense delle evidenze digitali, evidenziandone i limiti e le criticità.

Lo strumento informatico quale mezzo per la commissione del reato - Tribunale di Torino

Gli argomenti che verranno trattati dai relatori saranno le indagini informatiche, mezzi di ricerca della prova, strumenti investigativi digitali, indagini tecnologiche, acquisizione forense di prove digitali, strumenti a disposizione dei consulenti tecnici di parte, consulenti della difesa e Avvocati difensori che possono anticipare e prepare la fase di perizia informatica forense e, in ultimo, si parlerà dei profili deontologici dell’Avvocato.

La partecipazione al Convegno, organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Torino, è gratuita, per le iscrizioni utilizzare il programma riconosco per gli iscritti al foro di torino oppure, per tutti gli altri, scrivere a [email protected]. La partecipazione è titolo per l’attribuzione di 3 crediti formativi di cui uno in materia di deontogia.

Il programma del convegno su “Lo strumento informatico quale mezzo per la commissione del reato“, che si terrà presso il Tribunale di Torino, è il seguente:

  • Le indagini ed il loro coordinamento: i limiti dei mezzi di ricerca della prova, tra il possibile, l’utile ed il consentito (Dott.ssa Valentina Sellaroli, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Torino
  • Le indagini “tecnologiche”: gli strumenti investigativi ed i loro limiti (Commissario Dott. Ing. Giuseppe Zuffanti, Compartimento Polizia Postale di Torino)
  • L’acquisizione degli elementi di prova digitali: dalla copia forense alla copia logica di “server” e dispositivi mobili, gli strumenti a disposizione degli investigatori per la ricerca dei dati, problematiche, soluzioni e limiti (M.llo Andrea Pellegrini Guardia di Finanza, responsabile Sezione Informatica Forense Procura della Repubblica di Torino)
  • Gli strumenti investigativi a disposizione dei difensori e dei propri consulenti per la ricerca della prova, profili inerenti all’attendibilità del dato “tecnologico” (Dott. Paolo Dal Checco, Consulente informatico forense)
  • La richiesta di informazioni, documenti e dati informatici al proprio assistito. Profili deontologici dell’avvocato (Avv. Flavio Campagna, Foro di Torino)

Modera: Avv. Vittorio Maria Rossini, componente Commissione Scientifica COA Torino
Coordinatori: Avv. Stefano Caniglia, Avv. Vittorio Maria Rossini, Avv. Riccardo Salomone, Componenti Commissione Scientifica COA Torino