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Indagine Conoscitiva in Senato sulle Intercettazioni

Questa mattina ho tenuto a Roma una audizione sul tema delle intercettazioni per la 2a Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, nell’ambito dell’Indagine Conoscitiva promossa a dicembre dello scorso anno. Nella stessa mattinata sono stati auditi – sempre sul tema delle intercettazioni – anche Carlo Bartoli, Presidente del Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti, Bruno Azzolini, Presidente Sezione GIP Tribunale di Roma e Giorgio Spangher, Professore Ordinario di Procedura Penale presso La Sapienza di Roma.

Il mio intervento ha seguito, ad alcuni giorni di distanza, quello del collega Ing. Paolo Reale e – per focalizzare l’attenzione su aspetti tecnici non banali – ho ripreso le importanti questioni da lui sollevate, cercando di chiarirle ulteriormente anche con esempi e spunti di riflessione. Il punto centrale dell’interesse era ovviamente quello dei captatori, programmi equiparabili a malware per la tipologia di comportamento spesso definiti anche trojan di Stato, che rispetto ai mezzi delle intercettazioni tradizionali godono ancora di un alone d’incertezza che si ripercuote, ovviamente, anche sugli aspetti legislativi.

Paolo Dal Checco - Audizione al Senato in Commissione Giustizia sui Captatori

Riprendendo i temi trattati dal Collega Ing. Reale, che ha ben chiarito le ampie potenzialità di questi software che hanno un comportamento simile ai malware, nel mio intervento ho cercato di portare avanti il discorso e ragionare – in base anche alle questioni poste dai Senatori durante la scorsa audizione – su come limitare, controllare, regolamentare (dal punto di vista tecnico, in questo caso) i captatori.

Importante capire il motivo per il quale i captatori sono così rilevanti nell’ambito di alcuni tipi d’indagine, al punto da fornire apporto investigativo enormemente più strategico rispetto alle intercettazioni tradizionali (telefoniche, telematiche, SMS, email, etc…).

La questione principale che li rende così importanti è legata alla protezione dei dati, in particolare alla cifratura, che viene ormai applicata ovunque. I nostri telefoni, i PC portatili, le chat che scambiamo con i nostri contatti, i siti che visitiamo, le telefonate normali ma anche quelle cosiddette “VoIP” (cioè per le quali si utilizza la rete Internet), l’accesso alla posta elettronica e ormai anche alcune mailbox sui mail server presso i provider: è tutto cifrato, cioè i dati viaggiano e vengono salvati sui dispositivi in modo che senza l’opportuna chiave non possano essere decifrate e non sempre la chiave è disponibile o si può ottenere con tecniche di forzatura delle password.

Risulta essenziale limitare, dal punto di vista tecnico, i captatori in modo che possa essere regolamentato oggettivamente:

  • cosa devono fare, oltre che dove e quando devono operare (problema che con le intercettazioni tradizionali è meno rilevante: quelle telefoniche registrano telefonate, un tracker GPS la posizione, etc…);
  • chi può avere accesso ai dati captati (problema rilevante e in parte comune con le intercettazioni tradizionali ma che in questo caso è maggiormente sentito).

Per regolamentare questi aspetti, diventa strategica la “certificazione” di cui il collega ha parlato nel suo intervento di giovedì scorso, unita a un “tavolo tecnico” che dovrebbe gestire tali accreditamenti e certificazioni. L’idea è quella di autorizzare “programmi” solo se sono stati prima oggetto di esame, banalmente verificando cosa fanno e chi può poi utilizzare i dati intercettati.

Ovviamente dal punto di vista teorico sembra semplice, ma a realizzarle un tale controllo preventivo dei captatori si rischia di bloccare l’intero processo. Il tempo scorre velocemente nel mondo della sicurezza informatica, un dispositivo sul quale si riesce a installare e far funzionare un malware può non essere più compatibile dopo pochi giorni o settimane, perché ad esempio può essere nel frattempo aggiornato il sistema operativo e il “trucco” utilizzato per “bucare” il sistema non funzionare più.

Altra problematica da affrontare, il fatto che una volta certificato un programma, non dovrebbe essere modificato e dovremmo essere sicuri che ciò che è stato caricato sul dispositivo da intercettare sia proprio il software certificato

Resta poi da capire come garantire che il sistema abbia funzionato come doveva, che abbia captato solo ciò che era stato impostato per captare, quando e dove (posizioni GPS, colloqui con legale, etc…). In sostanza, è essenziale essere certi che nessuno abbia visionato i dati captati in modo abusivo: per poter ottenere questo tipo di garanzia entrano in gioco tracciamento immodificabile e con data certa degli eventi e le tecniche di archiviazione sicura e condivisa di segreti.

Per il tracciamento immodificabile degli eventi, i sistemi devono documentare tutto ciò che avviene in modo che non possa essere tolto, modificato o aggiunto un pezzetto: qui può venire in soccorso il concetto di blockchain, cioè di catena di elementi informativi legati tra loro: tra l’altro si potrebbe fare uso anche delle varie blockchain attualmente in uso per legare i dati a una data specifica (questo per dimostrare che i dati non sono stati alterati, quantomeno ex post). Ovviamente il tracciamento va mantenuto anche sulle attività di visione del materiale captato, oltre a quelle di captazione, così da coprire a 360 gradi il processo e garantire dall’inizio alla fine il ciclo di apprensione e visione dei dati.

Per l’archiviazione sicura, l’idea è di fare in modo che i dati intercettati finiscano in un “contenitore” che soltanto chi è autorizzato possa aprire, se possibile anche impostando combinazioni di profili (es. un PM insieme a un Agente di PG e un Cancelliere).

La tecnologia ci permette di condividere matematicamente un segreto, in modo simile a come potremmo costruire fisicamente uno scrigno che richieda l’utilizzo di più chiavi in contemporanea per essere aperto. Esistono diversi modi per ottenere questo risultato: la mia tesi di dottorato, dal titolo “Security, privacy and authentication in shared access to restricted data“, verteva proprio su uno di questi protocolli, chiamato “Secret Sharing”, ideato dal Prof. Shamir e ideale per schemi di condivisione di segreti in contesti quali l’accesso alle intercettazioni che deve essere regolamentato in modo preciso e robusto.

Nel corso dell’intervento – visionabile integralmente nel link riportato qui sotto – ho cercato di affrontare questi temi, semplificandoli il più possibile e fornendo spunti di riflessione, elementi tecnici e possibili scenari che ritengo d’interesse tecnico per la questione specifica.

Ultimo spunto, certamente avvenieristico e da valutare con cura ma non scartare a priori, è quello di prendere in considerazione l’intelligenza artificiale per poter prendere decisioni in tempi rapidi, fare valutazioni su scenari, posizioni, attività in corso e guidare il sistema nel gestire le situazioni nel modo ottimale. Modelli come OpenAI si stanno dimostrando eccellenti in alcuni contesti specifici e sembrano in evoluzione rapida al punto che tra un paio di anni potranno fornire un apporto in diversi scenari.

Paolo Dal Checco - Audizione al Senato in Commissione Giustizia sulle Intercettazioni

I Senatori hanno manifestato vivo interesse circa i captatori con domande e osservazioni anche dopo la breve audizione, il che mi fa ritenere che che questi interventi e quelli che seguiranno potranno fornire validi elementi a supporto di chi deve ascoltare e comprendere il contributo tecnico degli esperti così da poterlo utilizzare per formulare leggi e riforme che permettano lo svolgimento delle indagini nel rispetto della Giustizia e della vita privata delle persone.

Ho, tra l’altro, ribadito la disponibilità dell’Osservatorio Nazionale d’Informatica Forense (ONIF) a fornire il proprio contributo alle Istituzioni avendo ormai da anni messo insieme un gruppo di esperti in informatica forense che con passione dedicano del tempo per sensibilizzare e divulgare ai non addetti ai lavori metodologie, principi, limiti e modalità operative alla base della nostra professione.

Mi auguro di poter essere stato utile e che l’emozione non mi abbia fatto parlare troppo veloce… per chi ha qualche minuto da perdere, l’audizione è visibile sul sito del Senato al seguente link, il mio intervento è al minuto 01h:28m:04s.

Per chi volesse visionare anche l’intervento precedente, del collega Ing. Paolo Reale, sempre per la 2a Commissione Giustizia del Senato della Repubblica come parte del’Indagine Conoscitiva sulle Intercettazioni, può trovare il filmato integrale al seguente link.

Open Day DFA 2022 a Milano

Mercoledì 14 dicembre 2022, dalle ore 14:15 alle 18:00, si terrà a Milano – presso l’Università degli Studi di Milano, Salone Pio XII, via Sant’Antonio 5 – il consueto appuntamento annuale organizzato dall’Associazione “Digital Forensics Alumni”.

DFA Open Day 2022

Quest’anno si parlerà di geopolitica, strategia e impatti sulla protezione dei dati, digital forensics, guerra ibrida e cyber-terrorismo, con la partecipazione di numerosi relatori. Si affronteranno le questioni legate ai rischi geopolitici connessi alla cyberwarfare, le strategie preventive e di digital forensics da adottare, nonchè gli impatti sulla protezione dei dati e delle informazioni: la guerra ibrida e Cyberterrorismo sono minacce attuali e future, di fronte alle quali giuristi e tecnici saranno chiamati a nuove sfide professionali.

Il programma della conferenza annuale DFA OpenDay 2022 è il seguente:

14.30 – 14.45:  Saluti e introduzione 

  • Avv. Maria Elena Iafolla (Presidente DFA)

14.45 – 15.30: Sessione 1: Scenari di cyberwarfare e cyber resilience: impatti sulla protezione dei dati

  • Prof. Pierluigi Perri (Università degli studi di Milano) 
  • Prof. Alessandro Vallega (Founding partner di Rexilience Srl; Chairman di Clusit Community for Security)
  • Modera: Dott. Federico Lucia (Consigliere DFA)

15.30 – 16.15: Sessione 2: La digital forensics a contrasto di cyberterrorismo e cyberwarfare

  • Prof. Giovanni Ziccardi (Università degli studi di Milano) 
  • Dott. Ferdinando Ditaranto (Ref. Area Reati informatici – Sez. Polizia giudiziaria Procura della Repubblica Monza)
  • Modera: Avv. Federica De Stefani (Consigliere DFA)

16.15 – 16.30: Break 

16.30 – 17.30: Sessione 3: Crypto-asset: le ultime evoluzioni su diritto, fiscalità e digital forensics

  • Avv. Marco Tullio Giornado (Partner di 42LawFirm)
  • Avv. Valerio Eduardo Vertua (Partner di 42LawFirm)
  • Dott. Paolo Dal Checco (Consulente informatico forense).
  • Modera: Ing. Flora Tozzi (Consigliere DFA)

17.30 – 18.00: Conclusione e saluti 

  • Avv. Maria Elena Iafolla (Presidente DFA)
  • Dott. Cesare Gallotti (Vice Presidente DFA)

Organizzazione e coordinamento: Avv. Valeria De Leo (Consigliere DFA)

La locandina dell’evento DFA del 2022 a Milano può essere scaricata e visionata qui di seguito.

Per iscrizioni o informazioni, è disponibile la pagina ufficiale sul sito dell’Associazione DFA – Digital Forensics Alumni – raggiungibile al seguente link.

Cybercrime, digital forensics e legaltech nel Metaverso con Clusit

Oggi, venerdì 25 novembre 2022, dalle ore 18:00 alle 19:30 si terrà una conferenza virtuale CLUSIT nel cosiddetto “Metaverso” dove gli avatar di Alessio Pennasilico, Stefano Chiccarelli, Pierluigi Perri e il mio parleranno – interagendo tra loro e con i partecipanti – di come la cyber security è evoluta negli ultimi 25 anni, partendo da IRC e arrivando fino al Metaverso.

Cybersecurity nel Metaverso con CLUSIT

L’evento sarà virtuale ma saremo presenti dal vivo, seppur visibili come avatar, e parleremo tra amici di cybersecurity, legaltech e digital forensics senza farci prendere troppo dalla nostalgia dei tempi passati in cui tutto era più semplice ma guardando avanti ai problemi che potranno emergere con le nuove tecnologie: niente di troppo impegnativo per un tardo pomeriggio di venerdì, sarà una chiacchierata tra amici, speriamo divertente e magari anche utile.

Se avete un Meta Oculus, potete intanto sperimentare un po’ di digital forensics su Oculus Quest, Oculus Rift e Visori VR per il Metaverso richiedendo a Meta un export dei dati del vostro account, così durante la conferenza affronteremo anche le questioni relative all’informatica forense applicata a dispositivi cloud come Oculus, dei quali spesso è necessario – come spesso accade per quanto riguarda il Cloud – eseguire un takeout per ottenere alcune informazioni specifiche.

Digital Forensics, CyberSecurity e LegalTech nel Metaverso

Se vi chiedete come entrare nel Metaverso senza avere gli strumenti adatti come visore Oculus, account Meta & Co. non preoccupatevi: basta un PC o uno smartphone per iscrivervi e partecipare.

Per iscrivervi e partecipare alla conferenza sulla sicurezza, digital forensics e cybersecurity nel Metaverso è sufficiente registrarsi attraverso il seguente link.

Convegno ONIF Amelia 2022

Venerdì 11 novembre 2022 si è tenuto l’evento “Il futuro dell’informatica forense torna ad Amelia”, organizzato dall’Osservatorio Nazionale per l’Informatica Forense (ONIF) e giunto ormai alla sua sesta edizione.

Seminario ONIF sul Futuro dell'Informatica Forense - Amelia 2022

Il convegno sul futuro dell’informatica forense si è svolto nella consueta e suggestiva cornice del Chiostro Boccarini (fu realizzato in forme rinascimentali nel XVI secolo) con due aree contemporanee, la prima nella Sala Boccarini e la seconda nella Sala Palladini, con entrata unica da Piazza Vera, ad Amelia (TR).

La giornata ha visto interventi su argomenti legati all’informatica forense e informatica giuridica da parte di operatori delle Forze dell’Ordine oltre a personalità istituzionali, giuristi e consulenti tecnici dell’Associazione ONIF.

Paolo Reale al Seminario ONIF - Amelia 2022

Il programma della giornata è stato il seguente:

Prof. Ing. Paolo Reale: Saluti Istituzionali

Dott. Pier Luca Toselli – Luogotenente c.s.: Sinergie, criticità e futuro, tra polizia giudiziaria, ausiliari di p.g., c.t.u e c.t.p; nelle indagini digitali.

Ing. Marco Calamari: Una pistola fumante nel processo civile telematico

Dott. Fabio Zito: Android reverse-engineering (find a trojan information in a closed source apps)

Dott. Luca Cadonici: Differenze e possibilità nell’acquisizione di dispositivi ios: il modello di sicurezza apple e le sue implicazioni forensi.

Prof. Ing. Ugo Lopez: Enterprise cloud forensics, security & compliance

Dott. Giorgio Sonego – B.U. manager per il cybercrime e digital forensic: Introduzione agli sponsor

Dott. Paolo Rossi – Account Director Government – Southern Europe: Nuix: una finestra su tutte le evidenze

Bradley Taylor – Sales Manager – Global Key Account Management: Maltego and transforming your investigations with the power of osint

Luigi Portaluri – Director – South Europe in Grayshift: Ottieni le tue prove in minuti. non ore, mesi o anni!

Tanya Pankova – Product Marketing Director at Oxygen Forensics: Overcoming device security with oxygen forensic detective

Avv. Paolo Pirani: La “digital forensics” nel processo

Avv. Guido Villa – Tecoms Srl: Mercure: l’evoluzione nell’analisi dei tabulati telefonici

Prof. Avv. Francesco Paolo Micozzi: Sequestro, perquisizione, restituzione dei dati e impugnazioni: recenti approdi giurisprudenzial

Davide Gabrini (Rebus) – Ispettore PS: La ripetibilità dell’accertamento informatico forense

Dott. Nanni Bassetti: Giustizia predittiva ed il problema del bias nell’AI

Dott. Valerio De Gioia – Giudice Penale: Il Giudice robot

Prof.ssa Avv. Stefania Stefanelli: Il nuovo corso di laurea “law and technology” dell’università degli studi di perugia

Conferenza sul Contratto nel Diritto Civile per Ordine Avvocati di Torino

Mercoledì 12 ottobre 2022 si terrà la conferenza sul Contratto nel Diritto Civile, organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Torino, durante il quale si parlerà della forma del contratto, la firma, i contratti stipulati con mezzi tradizionali e nuove tecnologie.

Il Contratto nel Diritto Civile - Ordine degli Avvocati di Torino

Il programma del seminario organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Torino è il seguente:

La forma e la firma (Cass., 19 marzo 2018, n. 6753)

  • Dott.ssa Caterina Audano, notaio
  • Dott.ssa Margherita Cristofori, grafologa

Comunicazioni fra le parti del contratto: mezzi tradizionali e nuove tecnologie (Cass., 22 ottobre 2013, n. 23920; Cass., 10 novembre 2006, n. 24031; App. Brescia, 3 gennaio 2019, n. 4)

  • Avv. Stellina Martelli, Foro di Torino
  • Dr. Paolo Dal Checco, Informatico forense

COORDINATORI: Avv. Fabrizio de Francesco, Avv. Simona Castagna, Avv. Alessandra Tommasi e Avv. Mariella Vagnozzi, componenti della Commissione Scientifica del C.O.A. di Torino.

La partecipazione è titolo per l’attribuzione di DUE crediti formativi

LINEE GUIDA PER LA PARTECIPAZIONE AD EVENTI FORMATIVI IN MODALITA’ FAD E PER IL RICONOSCIMENTO DEI CREDITI

FORMATIVI

1. Eseguire la propria iscrizione all’evento sulla piattaforma RICONOSCO;
2. Registrarsi con il proprio nome e cognome sulle piattaforma Zoom ;
3. Silenziare i microfoni;
4. Tenere accese le telecamere salvo diversa indicazione degli organizzatori; Durante o al termine dell’evento uno degli organizzatori lancerà un

SONDAGGIO che consiste in una domanda a risposta multipla alla quale il partecipante dovrà rispondere nell’arco di tempo previsto. La mancata ri- sposta comporterà il non riconoscimento di crediti formativi.

5. La partecipazione all’evento tramite collegamento via cellulare e tablet non prevedendo la possibilità di rispondere al sondaggio, non consente il riconoscimento dei crediti formativi.

IL LINK DI PARTECIPAZIONE E’ VISIBILE SU RICONOSCO AI SOLI PRENOTATI ALL’EVENTO