Lo Studio esegue attività di tutela e monitoraggio della reputazione online procedendo – ove possibile – alla richiesta di rimozione di contenuti ritenuti offensivi o diffamatori da siti web o dai risultati dei motori di ricerca.
Spesso i clienti ci contattano per sapere come rimuovere notizie dagli indici di Google o dai siti delle testate giornalistiche che le pubblicano. La risposta è che, sotto alcune condizioni e in modo assolutamente legale, è possibile rimuovere articoli da blog, siti o giornali online grazie all’intervento di Studi Legali con i quali collaboriamo, che provvedono con prontezza a interagire con i responsabili dei portali per richiedere la rimozione dei contenuti diffamatori od offensivi.
Talvolta è possibile agire direttamente sui motori di ricerca, richiedendo la rimozione dagli indici di Google, Bing o altri motori di ricerca di link a pagine o siti con contenuti diffamatori oppure a seguito di diritto all’oblio per contenuti non più rilevanti o attuali. In tal caso, lo Studio può fare da intermediario con i motori di ricerca per richiedere l’eliminazione dagli indici dei link. La bonifica dei risultati di ricerca è ormai una pratica consolidata, che in diversi casi può portare con successo alla tutela della reputazione delle persone coinvolte ad esempio in procedimenti giudiziari conclusisi con archiviazione o con esiti diversi da quanto riportato dai giornali o dai siti web.
Spesso i clienti oltre alla tutela e monitoraggio della propria identità digitale e reputazione web richiedono come rimuovere dei video da Youtube, Vimeo o portali di video publishing. Anche in questo caso, lo Studio può farsi intermediario – tramite gli Avvocati che operano in stretta collaborazione – per il cliente nel richiedere la rimozione dei filmati ritenuti diffamatori o lesivi della propria dignità.
Quando i contenuti diffamatori lesivi della propria reputazione digitale compaiono nelle ricerche correlate o nei suggerimenti forniti da Google o Bing tramite il completamento automatico, è più complesso ma + comunque possibile tentare d’interagire con i motori di ricerca per richiedere la bonifica e rimozione di termini offensivi o diffamatori dal completamento automatico o dalle ricerche correlate.
Anche quando l’intimazione di rimozione di contenuti o risultati di ricerca arriva direttamente dal Giudice a seguito di Sentenza in Procedimento Civile o Penale, è comunque consigliabile avvalersi di professionisti per richiedere ai webmaster, ai titolari dei siti/portali, alle testate giornalistiche, ai portali di caricamento video come Youtube o Vimeo la bonifica dei contenuti lesivi, poiché spesso è necessario verificare che tecnicamente vengano eseguite le operazioni necessarie per cancellare le tracce digitali di quanto è stato richiesto di rimuovere.
Le problematiche relative a come tutelare la propria reputazione digitale online e come rimuovere link o contenuti impropri o lesivi della propria dignità è nota anche con i nomi di web reputation, online reputation o brand reputation.
Anche in caso di violazione del diritto d’autore, di copyright o proprietà intellettuale è possibile chiedere l’oscuramento e bonifica di siti, notizie, articoli, pagine o post anche su Social Network come Facebook, Twitter, Linkedin ai fini della tutela di marchi o brevetti. Aggiungiamo che, in caso di utilizzo fraudolento o non autorizzato di marchi, brevetti, proprietà intellettuale, è sempre consigliabile commissionare allo Studio, parallelamente, una perizia su siti web al fine di “congelare” le prove per eventuali Citazioni in Giudizio, denunce/querele in Procura o richieste di risarcimento presso il Tribunale Civile. Si può procedere con una Perizia Informatica Forense anche quando l’utilizzo dei marchi registrati si trova nelle keyword di annunci pubblicitari come AdWords, anche in tal caso lo Studio provvederà ad una acquisizione forense delle prove digitali dell’utilizzo abusivo o illecito del marchio come parola chiave o keyword per gli annunci a pagamento presso i sistemi di advertising, siano essi Google AdWords, Microsoft Bing o circuiti indipendenti o affiliati.
Talvolta, purtroppo, non è possibile né tecnicamente né legalmente rimuovere i link ritenuti diffamatori dai risultati dei motori di ricerca (SERP, Search Engine Result Page), dalle Ricerche Correlate, dai suggerimenti forniti dal sistema di completamento automatico di Google e Bing oppure rimuovere direttamente le pagine ritenute “scomode” dai siti web. Si può, in tal caso, procedere tramite tecniche di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO, Search Engine Marketing) al miglioramento dei risultati positivi esistenti (o alla creazione di nuovi) finalizzato al nascondere i risultati di ricerca negativi facendoli “scendere” in fondo alla prima pagina dei risultati di ricerca o declassarli fino alla seconda o terza pagina. Ovviamente questa attività tecnica è piuttosto impegnativa perché prevede la modifica – tramite ottimizzazione per motori di ricerca – o la creazione di contenuti positivi finalizzata a rendere meno visibili quelli negativi che non si sono potuti rimuovere.